Nell’ultimo ventennio sono stati registrati, in aree di pianura italiane, fenomeni di sprofondamento naturale ed improvviso che hanno dato origine a voragini generalmente di frma sub-circolare di diametro variabile da alcuni metri a poche centinaia di metri. Questi fenomeni sono noti in letteratura con il termine “sinkhole”.
I sinkholes erano conosciuti già in epoca romana (riferimenti sono presenti negli scritti di Plinio il Giovane e di Vitruvio, risalenti al I sec a.C. e nel “De Prodigiis” di Giulio Obsequente, e successivamente nei lavori di Dionigi di Alicarnasso, di Livio nel 550 d.C.) e medioevale in molte regioni italiane; ad essi sono state attribuite differenti denominazioni dialettali che dimostrano la vasta diffusione del fenomeno: obico, sprofondo o sprofonno, ovizo, obizzo (che ricordano la parola aviso o aiso che vuol dire dolina in dialetto salentino), sprugola (in dialetto ligure), gorgo (in dialetto siciliano, romagnolo e veneto), occhio pollino (in dialetto lombardo) commole, piscine, fosse, tonzi o occhi d’acqua, sparafunni, puri o putei (in dialetto campano), gurghi o puli nei dialetti dell’area centro-settentrionale ed in dialetto pugliese.
Su alcuni si narrano leggende che ne farebbero risalire l’origine ad un improvviso evento catastrofico. Le forme relitte di tali sprofondamenti sono assimilabili a depressioni sub-circolari, con diametro e profondità variabile, spesso obliterate, o a piccoli laghi. Gli sprofondamenti avvenuti negli ultimi anni sono stati segnalati e tenuti sotto osservazione dagli Enti locali, monitorando, in tal modo, la loro evoluzione ed effettuando una gran numero di indagini specifiche (geologiche, geofisiche, geognostiche). Tali studi hanno portato all’interpretazione dei meccanismi genetici che molto spesso non coincidono con i classici schemi, relativi ai processi carsici ma, a causa del notevole spessore della copertura sedimentaria, possono collegarsi a fenomeni di erosione dal basso (deep piping) di cui si parlerà ampiamente in seguito: a tali fenomeni è stato dato il nome di deep piping sinkhole (sprofondamento improvviso connesso alla risalita di fluidi e all’erosione dal basso).
Sono stati censiti inoltre sul territorio italiano alcune voragini o fosse subcircolari di genesi poco chiara, definite, da diversi autori forme crateriche o pseudo crateriche. Alcune si rilevano in aree vulcaniche e quindi sono state attribuite in passato a fenomeni vulcanici (maar, o piccoli crateri) altre, presenti in aree pianeggianti nelle vicinanze di dorsali carbonatiche, attribuite a fenomeni carsici profondi (doline alluvionali, altre ancora ad attività antropiche (cave, miniere, anfiteatri romani, voragini dovute ad esplosioni etc.).
Inoltre, distribuiti in molte regioni italiane, sono presenti molti laghi di piccolo diametro di forma sub-circolare originatesi in epoca storica, le cui modalità di formazione, morfologia e contesto geologico-strutturale potrebbero essere compatibili con fenomenologie da sinkhole. Stabilire quali dei numerosi piccoli laghi, polle sub-circolari o delle depressioni asciutte, presenti nel territorio italiano, possano essere assimilati a tale tipologia di sprofondamento è difficile, e la veridicità di tali ipotesi può venire confermata solo in seguito ad indagini specifiche (ricostruzioni geologiche, sondaggi geognostici, indagini geofisiche, analisi idrogeologiche e geochimiche).
Tuttavia spesso non è possibile effettuare tutte le indagini necessarie a causa dei costi troppo onerosi, e di conseguenza è possibile formulare soltanto ipotesi sulla genesi delle diverse fenomenologie. Il primo passo è comunque sicuramente quello di ricostruire l’assetto geologico-strutturale dell’area attraverso raccolta di indagini eseguite da vari Enti, ricognizioni e osservazioni dirette sul terreno, da dati di letteratura ed una ricerca storica.
La correlazione tra le depressioni colmate d’acqua e gli sprofondamenti catastrofici tipo sinkhole nasce dall’osservazione del fenomeno più frequente dopo la formazione di un sinkhole: il processo di “annegamento” della voragine. Nella maggior parte dei casi, infatti, le acque di infiltrazione si riversano al suo interno dando a questo la fisionomia di un piccolo lago di forma sub-circolare. In altri casi invece al fondo dello sprofondamento vi sono sorgenti, legate all’affioramento della falda che lo colmano rapidamente, nell’arco di pochi giorni, alimentandolo perennemente.